In Distance, Melkio (Genova, 1984) traduce l’idea di lontananza in una narrazione visiva nitida e toccante: due figure essenziali si cercano e si abbracciano “attraverso” uno schermo di smartphone, mentre un piccolo cuore fluttua come segnale di presenza, affetto e continuità del legame. Il segno netto—linee pulite, campiture asciutte, gerarchie chiare—mantiene il racconto immediatamente leggibile; il bianco attivo fa da spazio mentale, amplificando il silenzio tra i corpi e trasformando il dispositivo in soglia più che barriera. Coerente con il suo pop surreale (visioni oniriche rese con lucidità grafica), l’artista usa il colore come sottolineatura semantica: pochi accenti, dosati come evidenziatori, guidano lo sguardo sui punti-chiave dell’emozione. L’opera, all’apparenza minimalista, si rivela ricca di livelli: riflette su prossimità, mediazione tecnologica e intimità condivisa, proponendo un pittogramma poetico che parla a collezionisti e interni contemporanei attenti a grafica d’autore, arte contemporanea italiana e narrazione onirica accessibile. Tecnica: incisione su carta, che restituisce fisicità al contorno e precisione ai dettagli, consolidando l’identità del segno di Melkio.